Rettifica in piano. Procedure e mole per le operazioni di rettifica tangenziale

Rettifica in piano. Procedure e mole per le operazioni di rettifica tangenziale

La rettifica in piano, conosciuta anche come rettifica tangenziale, è un processo di lavorazione meccanica specifico con cui è possibile ottenere delle superfici piane, con un elevato grado di finitura. Questo metodo, rappresenta certamente una fase cruciale per la lavorazione di numerose leghe come metalli o anche altri materiali perché riesce a eliminare le imperfezioni superficiali ottenendo una planarità eccellente.
   
Una delle sue caratteristiche principali è di essere utile per l’asportazione del materiale in quanto riesce a garantire un’elevata precisione dimensionale, caratteristica questa quanto mai essenziale in settori come l’industria automobilistica, aerospaziale e meccanica di precisione.
  
In tutti i casi in cui è necessario lavorare pezzi che richiedono tolleranze particolarmente ristrette o con una finitura superficiale accuratissima, questo processo viene utilizzato e preferito ad altri metodi di lavorazione soprattutto per la sua accuratezza elevata. Il risultato del suo utilizzo si traduce in una riduzione degli errori geometrici, migliorando così la qualità complessiva del prodotto finale.
  
Com’è facile intuire, l’efficacia della rettifica in piano dipende da diversi fattori, tra cui la scelta delle mole per rettifica, i parametri di lavorazione e l’esperienza degli operatori stessi. L’evoluzione degli ultimi anni delle tecnologie ha portato a macchinari sempre più sofisticati, in grado di eseguire lavorazioni con estrema precisione e ripetibilità, garantendo risultati ottimali anche per i settori notoriamente più esigenti.
  
In questo articolo ci occuperemo di analizzare la rettifica tangenziale e le mole più adatte per questo specifico processo di lavorazione meccanica.

Cos’è la rettifica tangenziale e come funziona

La rettifica tangenziale presenta un funzionamento specifico che può essere eseguito mediante l’utilizzo di una rettificatrice tangenziale, un macchinario dotato di una mola abrasiva ad alta velocità che lavora la superficie del pezzo con estrema precisione. La lavorazione avviene con un movimento alternato del pezzo sotto la mola, permettendo un’asportazione uniforme del materiale.
   
Alla base di questo funzionamento, vi è l’elevata precisione con il quale il macchinario preposto riesce a lavorare il materiale, ottimizzando al meglio la lavorazione in ogni sua fase.

Componenti principali della rettificatrice tangenziale

Una volta chiarito che il macchinario preposto al funzionamento della rettifica tangenziale è la rettificatrice tangenziale, possiamo analizzarne la sua composizione. Questo macchinario si compone infatti di diversi elementi essenziali che contribuiscono insieme a garantire un’elevata precisione nella lavorazione.

Tra questi elementi, troviamo:

  • Piano magnetico o dispositivo di serraggio: il pezzo da lavorare viene fissato saldamente per evitare movimenti durante il processo di rettifica.
  • Mola abrasiva: si tratta dell’elemento principale preposto all’asportazione del materiale. La sua composizione può differire a seconda delle esigenze di lavorazione (ossido di alluminio, carburo di silicio, diamante, CBN).
  • Mandrino portamola: è l’elemento che mantiene la mola in rotazione e consente di tenerla ad alta velocità.
  • Tavola di lavoro: permette il movimento del pezzo in direzione longitudinale e trasversale per garantire una lavorazione uniforme.
  • Sistema di refrigerazione: grazie a questo sistema il pezzo e la mola vengono raffreddati, evitando surriscaldamenti. Questo consente inoltre di migliorare la qualità della finitura.

Fasi del processo di rettifica tangenziale

Oltre che dal macchinario preposto, il processo di rettifica tangenziale è determinato da un principio di funzionamento specifico. Tale principio avviene mediante un’azione combinata di movimento della mola e avanzamento del pezzo lavorato.
   
Il ciclo di lavorazione prevede le seguenti fasi:

  • Il pezzo viene fissato sulla tavola magnetica: in questa prima fase il componente viene bloccato per evitare vibrazioni e disallineamenti.
  • Viene effettuata la scelta della mola appropriata: in base al materiale e alla finitura richiesta, si seleziona la mola con le caratteristiche adeguate (grana, durezza, struttura e tipo di legante).
  • Si impostano i parametri di lavorazione: a questo punto avviene la regolazione dei parametri tra cui la velocità periferica della mola, la velocità di avanzamento e la profondità di passata.
  • Viene avviata la lavorazione: in questa fase la mola inizia a ruotare ad alta velocità mentre il pezzo avanza in direzione longitudinale e trasversale, consentendo un’asportazione uniforme del materiale.
  • Si effettua il monitoraggio della lavorazione: vengono controllati il consumo della mola, la temperatura del pezzo e la qualità della superficie ottenuta.
  • Avviene il raffreddamento e la rimozione dei residui: si utilizzano fluidi lubrorefrigeranti, per consentire al calore generato durante la rettifica di dissiparsi e permettere anche ai detriti di essere eliminati.
  • Si predispone il controllo finale: infine, il pezzo rettificato viene misurato con strumenti di precisione per verificare che le tolleranze richieste siano rispettate.

Applicazioni principali della rettifica tangenziale

La rettifica tangenziale è un metodo altamente versatile e innovativo e può essere utilizzata in numerosi settori industriali, tra cui:

  • Industria automobilistica: per componenti di motori, trasmissioni e freni.
  • Industria aerospaziale: per pezzi di alta precisione impiegati in turbine e sistemi di navigazione.
  • Meccanica di precisione: per la produzione di stampi, attrezzature e strumenti di misura.
  • Lavorazione di materiali avanzati: come ceramiche tecniche e superleghe.

Questo metodo permette di ottenere una qualità superficiale elevata e una precisione dimensionale che altri metodi di lavorazione non possono garantire, rendendola indispensabile per le lavorazioni più esigenti.

Vantaggi della rettifica in piano

L’utilizzo della rettifica in piano presenta numerosi vantaggi, tra cui:

  • Maggiore precisione: questo metodo permette di avere tolleranze minime e delle finiture superficiali impeccabili.
  • Elevata versatilità: è il metodo che garantisce un elevato adattamento a materiali metallici e non.
  • Miglioramento delle proprietà meccaniche: riduce in modo considerevole le tensioni interne e di conseguenza aumenta la resistenza del pezzo.

Mole per la rettifica: come scegliere la più adatta

Le mole per rettifica sono fondamentali per ottenere risultati di alta qualità. La scelta dipende dal tipo di materiale da lavorare, dal grado di finitura richiesto e dalla velocità di asportazione desiderata. Tra le principali tipologie troviamo:

  • Mole in ossido di alluminio: sono ideali per acciai temprati.
  • Mole in carburo di silicio: si rivelano particolarmente indicate per materiali duri e fragili.
  • Mole diamantate: sono adatte per tutte le lavorazioni di alta precisione su materiali estremamente duri.

   
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Perché scegliere Ermoli per i lavori di rettifica

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Rettifica senza centri. Come funziona e quali sono le mole per rettifica più adatte.

Conclusione

Al termine della nostra panoramica è opportuno notare come la rettifica in piano sia un processo in cui l’accuratezza gioca un ruolo essenziale per garantire precisione e qualità nelle lavorazioni meccaniche in diversi settori.
   
Tuttavia, per ottimizzare questo processo, è cruciale saper scegliere le mole per rettifica più adatte alle proprie esigenze di settore e quindi affidarsi a specialisti come Ermoli, per ottenere risultati eccellenti e duraturi.
   
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